Dopo aver scalato le Alpi Apuane e raggiunto le cave di quel marmo usato da Michelangelo per realizzare la Pietà cercando il sublime, il viaggio di Matteo Basilé prosegue tra le terre vulcaniche, dove il fuoco incontra il mare, lasciando dietro di sé un deserto del colore della notte.
La pietra lavica, levigata dai venti del Sahara occidentale, è il nuovo ‘passaggio’, dove figure chimeriche sospese in uno scenario quasi marziano, sembrano emergere dalle voragini che si aprono sul manto delle pendici scoscese delle bocche vulcaniche. Viaggiatori venuti da terre lontane sbarcano alla ricerca del ‘Centro della Terra’.
Basilé, ispirandosi a Jules Verne, racconta nei suoi scatti un’umanità non appartenente a questo mondo che a tutti i costi vuole raggiungere il centro, il cuore di quella Terra. Il compito di Basilé sembra essere quello di liberare da questa pietra selvaggia le presenze che vi sono imprigionate, ponendole in un paesaggio dove la scultura, l’architettura e la pittura si fondono per mettere in risalto la figura umana, sempre al centro della sua ricerca anche se trasfigurata attraverso molteplici riferimenti iconografici.
Alla Galleria Pack saranno esposti circa dieci scatti di grande formato, dove paesaggi terrestri e umani porteranno lo spettatore in un viaggio straordinario, senza tempo.
After having climbed the Apuan Alps and having reached the quarries of that marble used by Michelangelo to create the “Pietà” looking for the sublime, the journey of Matteo Basilé continues through volcanic fields, where fire meets the sea, leaving behind a desert the colour of the night.
The molten rocks, smoothened by the winds of the Western Sahara is the new “passage”, where chimeric figures suspended in a sort of Martian scenery, seem to rise from the cracks that open on the volcanic slopes. Travelers coming from distant lands come in search of the “Center of the Earth”.
Basilé, inspired by Jules Verne, tells in his shots, a sort of humanity that doesn’t belong to this world, that wants to reach, at any cost, the heart of it. Basilé’s aim is to liberate from these “savage stones” the presences that are trapped within, placing them in a scenery where sculpture, architecture and painting merge together to emphasize the human figure, always at the core of his research, even if mutated in multiple iconographic references. At Galleria Pack, about ten shots of big size will be displayed, where terrestrial and human landscapes will bring the audience to an extraordinary journey.
Ph. Antonio Maniscalco